Gestisci lo stress, l’ultimo tassello prima della performance finale: il discorso pubblico
Integrando PSICOFONIA e MAIEUTICA
Silvana Noschese e Maria Vittoria Lanzara hanno condotto
la 4 sessione di PARLARE IN PUBBLICO
Ascoltando la voce hai una traccia per scoprire le emozioni che sono dietro lo stress.
Per contattare quelle precise, occorre ricercare sotto la punta dell’iceberg.
Le domande maiuetiche sono uno strumento prezioso per riuscirci.
La parola stress è una delle più inflazionate, forse perché è l’unica che utilizziamo per dire che qualcosa ci emoziona (si muove dentro di noi).
In realtà il ventaglio delle emozioni è molto più ampio.
Che cos’è lo STRESS
E’ un meccanismo di difesa finalizzato all’aumento dei livelli di attenzione e di risposta agli stimoli dell’ambiente esterno
Questo meccanismo caratterizza tutti gli esseri viventi
L’adrenalina scatena la sintomatologia da stress nelle due manifestazioni istintive: l’attacco o la fuga e prepara l’organismo a “battersi” o a “battersela”, e quando in una comunicazione si raggiunge la soglia critica la tensione è così alta da non poter più essere gestita dall’oratore.
Due le dimensioni dello Stress:
- Dimensione tonica dello stress (Eustress): uno stress positivo che ti fa diventare più efficiente, ovvero quel motore interno che mette tutto in azione verso la meta
- Dimensione tossica dello stress (Distress): uno stress negativo che porta un insieme di tossine al nostro interno così che l’organismo si blocca o reagisce diversamente da come dovrebbe
Come gestire lo STRESS? Imparando a prendersi cura delle emozioni
Gestire lo stress significa essere coscienti che abbiamo una forte carica di energia a disposizione, che ci sarà di grande aiuto se ben incanalata. Come gestire lo stress del prendere la parola? Riconoscendo le emozioni che si provano, sapere da cosa e da chi sono provocate.
Ci vuole attenzione, ed allenamento costante all’ascolto di se e del contesto circostante, disabituati come siamo a contattare e trattare con ciò che si muove dentro di noi, o sotto la punta dell’iceberg, che dir si voglia!
Delle nostre emozioni ne parla spesso solo la mente, la quale, però, se non è connessa ai dati (anche le emozioni sono tali!) rischia di dirci cose diverse da ciò che proviamo! E alla nostra mente piace inventare storie!
Ad esempio giustifichiamo alcune esternazioni verbali pensando che in questo modo siamo vigilanti sul lavoro, in realtà il non verbale comunica preoccupazione, così come è facile scambiare la noia con la rabbia; l’insofferenza con la tristezza …
Se la diagnosi dell’emozione che proviamo è errata altrettanto sarà la “cura”, cioè la comunicazione risulterà incongruente. Scelta di parole, tono della voce, sguardi, gesti, postura sempre dicono per noi l’emozione
Quando sentiamo forte la paura di parlare in pubblico il cervello evoluto prova a rasserenare la amigdala (memoria atavica del cervello) ma essa capisce solo segnali forti ed istintivi, quelli legati alla comunicazione paraverbale e non verbale.
Ecco perché è importante conoscere le proprie emozioni così che quando si fanno sentire con forza sappiamo come trattarle senza negarle, manipolarle, zittirle, azioni queste ultime che risultano spesso inefficaci.
Diverse sono le pratiche possibili che ci aiutano ad eliminare la parte tossica dello stress (eccessi e sovraccarichi delle emozioni) e tenerci quella sana ossia quel movimento interno che ci da la spinta per una giusta azione.
Possiamo sciogliere le emozioni con la tecnica EFT (Emotional Freeedom Technique http://www.eft-italia.it/, http://www.emofree.it/) massaggiando i punti delle nostre emozioni e riattivando la nostra sensorialità, facendo vocalizzi di psicofonia per armonizzare la voce e far evaporare il movimento interno, oppure praticare la mindfulness, una forma di meditazione basata sulla consapevolezza che aiuta a prendere il controllo dei propri pensieri e delle proprie emozioni
Accade ad es. che la paura di parlare in pubblico, trattata con il giusto allenamento diventi una risorsa, essa ci stimolata a prepararci nella maniera migliore, ad anticipare i possibili pericoli a prevenire le obiezioni, a scrivere, provare, ricercare le parole giuste.
Alcuni suggerimenti pratici per ben disporsi alla performance, ricordando che le emozioni ci dicono che siamo umani fallibili e non macchine perfette.
E per finire "Non arrenderti mai, dai a te stesso la libertà di essere gloriosamente fallibile" perché "Se sbaglio, mi corrigerete" (Karol Wojtyla)